domingo, 20 de julio de 2008

Fattori per una cittadinanza mondiale

Intervento di Franklin Cornejo (educatore nell’Istituto Martinitt e Stelline di Milano) per il convegno “Educazione allo Sviluppo per una Cittadinanza Mondiale Culture, Competenze, Saperi e Curricoli Esperienze italiane e internazionali a confronto” 16 e 17 aprile 2008 – Milano.
Inanzitutto ringrazio a gli organizzatori per il invito, ma mi scuso perche’ non posso esserci qui di persone comunque ci tengo a inviarvi le mie considerazioni riguardo al tema del convegno.
Sono in questi giorni in Peru’ e da qui saluto a tutti con grande piacere. Queste sono le risposte alle 6 domande.
(Grazie, e buon convegno! Milano, 10 aprile 2008).

Domande Tavola Rotonda Mattino (coordinata per Pina Sardella)

Domanda: Pina Sardella (P.S.)
Avendo l’opportunita’ di far dialogare persone impegnate nel processo educativo in paesi ed ambiti diversi, comincerei col chiedere loro cosa intendono per “cittadinanza mondiale”
Risposta di Franklin Cornejo (F.C.)
La cittadinanza mondiale e’ l’opportunita’ che abbiamo tutti noi per fare realta’ che la nostra sfera personale e sociale si possa realizzare dentro una cultura, un comportamento e una pratica per la pace, la dignita’ e la responsabilita’ con noi stessi e con gli altri.
Cittadinanza mondiale e’anche una visione di societa’ che permette capire e mettere in atto azioni civili ed educative in un contesto sociale come quello di oggi, segnato per la globalizzazione, la modernita’, gli incontri tra culture diverse, la immigrazione e campagne a favore della pace e di lotta contra la poverta’.
(Domanda P.S.)
Il processo educativo e’ un atto eminentemente político: presupone si sappia “per quale mondo” si sta educando. Come viene coniugata l’utopia con le concrete condizioni in cui si opera?
(Risposta F.C.)
Le concrete condizioni in cui si opera l’utopia e’ sempre l’educazione.
In un mondo sempre piu’interculturale si fa richiamo a una educazione per l’uguaglianza, al rispetto tra le persone ed alla diversita’ culturale.
L’educazione si svolge con l’essercizio del rispetto altrui, la pratica del ruolo professionale, la vocazione per dedicare tempo e voglia di fare alla comunita’ di significato che ci accoglie come la scuola, la famiglia, il lavoro, la chiesa, l’universita’, il gruppo di amici, etc.
Credere nell’educazione si collega a una visione del professionale con coscienza sociale, impegnato con la sua professione e la societa’.
(Domanda P.S.)
Cosa serve per educare alla cittadinanza mondiale? Ci sono saperi indispensabili? Quali, tenendo conto dell’eta’ dei soggetti coinvolti? e tenendo conto del Paese? della localita’?
(Risposta F.C.)
Penso che sia utile qui, a partire della mia esperienza, sugerire di capire la trilogia societa’, cultura e comunicazione, perche’ ci permette di capire la cultura sociale, la cultura comunicativa e il nostro essere sociale dentro un mondo fatto di persone, societa’ e culture. Come parte dei saperi credo che sia utile proporsi come osservatori attenti della realta’ e protagonisti costruttori di senso e significato. Lo quale si traduce in un interesse per capire le culture e societa’ diverse, svolgendo sempre la variabile educazione nella nostra vita quotdiana.
La metodologia per educare alla cittadinanza e’ piu che altro qualitativa, partecipativa, critica interattiva, di ascolto e di inclussione. L’importanza della cittadinanza mondiale e’ che forma parte dell’educazione alla realta’ attuale.
(Domanda P.S.)
E poiche’ non basta “sapere”, quali competenze debe acquisire chi vuol essere “cittadino del mondo”?
(Risposta F.C.)
Perche’ e’ inanzitutto una pratica, che fa un richiamo a un comportamento sociale coerente al discorso di quello che e’ essere cittadino del mondo.
(Domanda P.S.)
Come definire e articolare il criterio della “responsabilita’”? responsabilita’ di chi? verso chi? a quali condizioni? in che misura?
(Risposta F.C.)
E’ una condizione etica, che fa riferimento al comportamento sociale.
La misura di tutto e’ l’uomo e la donna in quanto esseri intelligenti, capaci di deliberare, capaci di essere consapevoli che la loro condizione non e’ solo personale, individuale, ma anche gregaria, di convivenza, in una rete di relazioni, rapporti e intercambi con il mondo sociale.
Si tratta di una responsabilita’ verso me come persona e soggetto critico e verso gli altri. E’ una condizione di rispetto, dialogo e capacita’ di ascolto. Piu’ che una misura e’una condivisione, una disposizione per l’intercambio, che si realizza nel impegno e il compromesso sociale.
(Domanda P.S.)
Quali esperienze significative sono state sperimentate dai singoli nostri ospiti?
(Risposta F.C.)
Per me la esperienza di educare e sopratutto di imparare degli altri: l’intenzionalita’ di creare, trasformare la realta’ e lottare per una condizione, un’ideale, un sogno. Essere coinvolto nella solidarieta’, il rispetto condiviso. Una esperienza che mi ha permesso di capire che la condizione umana e’ solitaria e contemporaneamente sociale, e che solamente la cultura, l’educazione e la comunicazione possono fare che il cittadino diventi persona e la persona cittadino. Essere cittadino del mondo si realizza quando esiste la liberta’ che implica il rispetto delle norme. Trasgressione e norme, deliberare sul bene e il male sono da sempre le dimensioni dove l’uomo e la donna lottano per diventare persone per il bene o persone per il male.
Essere cittadino del mondo e’ una opzione per fare il bene e per lo sviluppo.

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